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  ALLE DIMISSIONI SELVAGGE CI SI PUO' OPPORRE?

 

La seguente lettera è stata usata centinaia di volte dalle Associazioni di Tutela del Malato ed ha sempre funzionato.

 

Solitamente la reazione del sanitario del reparto dove l'anziano è ricoverato  è "brusca"; vi sentirete apostrofare con parole del tipo: "lei non vuole bene al suo genitore." - " Se lei volesse bene al suo genitore se lo porterebbe a casa, anzichè lasciarlo in ospedale", fino ad arrivare alla minaccia di denuncia per abbandono d'incapace o mancanta assistenza al proprio genitore/parente.

 

Serve ricordare che la Costituzione sancisce l'obbligo per lo Stato (ossia per il Servizio Sanitario nazionale e regionale) di curare le persone; che nessuna legge o altro dispositivo avente valore di legge, autorizza i medici a dimettere le persone ancora malate.

 

Per questo non dovrete manifestare alcun timore e pretendere che il vostro Caro venga dimesso guarito.

 

 


 

 

 

RACCOMANDATA R.R.

 

 

Al Signor Direttore Generale (Commissario Straordinario)

.............................................

.............................................

.............................................

AL Sig. Direttore Sanitario

.....................................

......................................

......................................

e, p.c.

 

Al Movimento dei Cittadini - CDMeDS

Via M. D’Azeglio, 27A

37123 VERONA

 

 

 

 

 

Il/La sottoscritto/a ............................................................, residente in cap............ ..................................... Via ....................................................... attualmente ricoverato/a presso .......................................................... di ......................................., visto l’art.. 41 della legge 12.2.1968 n° 132 (che prevede il ricorso contro le dimissioni) e, tenuto conto che l’art.. 4 della legge 23.10.1985 n° 595 e l’art.. 14, n 5 del D.Leg. 30.12.1992 n° 502 consentono ai cittadini di presentare osservazioni e opposizioni in materia di sanità, chiede di non essere dimesso/a, per i seguenti motivi:

 

 

Fa presente che le cure sanitarie, comprese quelle ospedaliere, sono dovute anche agli anziani cronici non autosufficienti ai sensi delle leggi 4.8.1955 n° 692, Legge 12.2.1968 n° 132 (in particolare art. 29), Legge 17.8.1974 n° 386 (le prestazioni ospedaliere devono essere fornite "senza limiti di durata"), legge 13.5.1978 n° 180, legge 23.12.1978 n° 833 (in particolare art.2 punti 3 e 4 e lettera f) e del DPR 1.3.1994 "Approvazione del piano sanitario per il triennio 1994/1996" che stabilisce quanto segue: "gli anziani ammalati, compresi quelli colpiti da cronicità e da non autosufficienza, devono essere curati senza limiti di durata nelle sedi più opportune".

 

Si ricorda inoltre che il Pretore di Bologna, Dott. Bruno Ciccone, con provvedimento del 21.12.1992, ha riconosciuto il diritto della Signor P.F., nata nel 1913, degente in ospedale dal 1986, di "poter continuare a beneficiare di adeguata assistenza sanitaria, usufruendo delle prestazioni gratuite del Servizio Sanitario Nazionale, presso una struttura ospedaliera e non di generica assistenza presso istituti di riposo o strutture equivalenti".

 

Ai sensi e per gli effetti della legge 7.8.1990 n° 241, chiede che gli venga inviata una risposta scritta.

 

Si rende disponibile ad essere momentaneamente trasferito/a presso altra struttura sanitaria, purché nell’ambito della città di .......................... .

 

Ringrazia e porge distinti saluti.

 

 

................., lì ................................

 

 

F.to .............................................

 


 

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