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Centro per i diritti del malato e per il
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DOCUMENTO DEI CENTRI PER I DIRITTI DEL MALATO DELLA REGIONE
VENETO
LISTE DI ATTESA
I Centri per i Diritti del Malato della Regione Veneto si sono incontrati a Piove di Sacco per dibattere il gravoso
problema delle “Liste di attesa” e il nuovo “Piano di contenimento delle Liste
di Attesa”, varato dal Ministero della salute e recepito nel piano della
Regione Veneto.
Abbiamo
analizzato le cause che, a nostro avviso, concorrono alla formazione delle
Liste di attesa come:
1.
L’eccessivo
ricorso ad accertamenti per diagnosi o a cure perché si
cerca di dare il meglio a tutti i pazienti senza una preventiva selezione dei
reali bisogni diagnostici, terapeutici, di riabilitazione.
2.
Il ricorso
indiscriminato, per fare diagnosi, alla prescrizione di visite od esami da
parte dei Medici
3.
Un
sottoutilizzo di strutture e macchinari, molto costosi
oltretutto, come, per esempio, le sale operatorie, la Tac ecc…
4.
Il 10% o 15%
degli utenti che prenotano e poi non si presentano all’appuntamento
5.
I
comportamenti “sleali” di chi contribuisce ad allungare le attese nelle
strutture pubbliche per dirottare la domanda in altre strutture private.
Abbiamo apprezzato l’introduzione delle classi di
priorità, non si può dare tutto a tutti e subito, ma è giusto che tutti i cittadini siano
educati ad esigere le prestazioni in base ai reali bisogni, alla patologia, al
grado di urgenza per la diagnosi e cura. Attenzione comunque che rimane
sempre il fatto che una visita rimandata oltre un certo tempo potrebbe non
servire a fare una giusta diagnosi.
Una
parola a parte merita
Tantissimi
casi di utenti che si recano al Pronto Soccorso o all’ambulatorio con una
richiesta “urgente” non presentano affatto i caratteri di una patologia con
estrema gravità; d’accordo a questo si è arrivati sia
perché ci sono Medici accondiscendenti o perché certi utenti esigono le
prestazioni in breve tempo, e sia per le lunghe liste di attesa. Resta comunque
il fatto che il diritto alla salute non
è solo per i più furbi ma è deliberato indistintamente per tutti dalla nostra
Costituzione. Ricorrere all’urgenza non è certamente rispettoso
nei confronti di coloro che fanno la fila.
Non siamo per niente d’accordo poi sulla decisione di inviare tutti gli utenti con
nelle impegnative
Per quanto riguarda l’intramoenia (l’attività privata svolta dai medici
all’interno degli ospedali) riscontriamo buoni propositi da parte del Ministro, ma nessuna iniziativa valida che dia una
soluzione al problema. Può un servizio sanitario nazionale pubblico accettare
al suo interno una attività professionale privata?
Cosa diremo di un giudice che facesse velocemente un
processo a pagamento? O di un insegnante che impartisse lezioni private ad un
suo alunno? Da qui a pensare che si cerchi di allungare le liste di attesa per
condurre gli utenti a rivolgersi all’intramoenia non
corre molto.
Ribadiamo che dalla nostra Costituzione il Diritto
alla salute è assicurato ugualmente a tutti; con l’introduzione dell’intramoenia tale diritto non viene più garantito perché chi ha i soldi può
avere tutto facilmente e chi non ha mezzi economici deve attendere sperando
nella brevità delle liste di attesa.
Per questo noi chiediamo che tale
attività possa essere svolta solo in mancanza di liste di attesa. I soldi
si spendano piuttosto nella riorganizzazione degli ambulatori,
nell’aumentare i tempi di utilizzo di apparecchiature e delle piastre
operatorie, in una attenta, continua sorveglianza e verifica delle liste di
attesa.
Da tutti i volontari dei Centri si è
segnalato la scarsa informazione ai
cittadini, agli utenti sulle nuove norme dettate nel “Piano di contenimento
delle liste di attesa”, come per esempio sulle classi di priorità per le
prestazioni e i ricoveri, sulla definizione dei tempi massimi di attesa per le
prestazioni, sulle strutture alternative disponibili nel territorio per la
riduzione delle liste di attesa; sia nella stampa locale che nei siti delle
Regioni si parla poco delle liste di attesa.
A conclusione del nostro dibattito
tutti abbiamo auspicato che finalmente venga imboccata
la strada giusta per arrivare, con l’impegno di tutti, almeno ad una decente
riduzione delle liste di attesa.
Il
Segretario Regionale CDM