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ITALIANI DELUSI DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Un'insoddisfazione 'pesante', che piazza il nostro Ssn in coda alla classifica del gradimento dei cittadini europei per i rispettivi servizi sanitari. E che porta gli italiani a cercare cure oltreconfine: il 59% si dice disposto a recarsi all'estero per farsi assistere. E' quanto emerge dal terzo Barometro annuale su attitudini, aspettative e preoccupazioni dei cittadini europei in materia di sanità, i cui risultati sono stati presentati venerdì a Chamonix (Francia). L'indagine, realizzata dall'istituto di ricerca internazionale Csa su commissione del Gruppo Europ Assistance in partnership con il Cercle Santé Société, è stata condotta nel periodo giugno-luglio 2009 su un campione di 2.400 europei (400 per Paese), tutti maggiorenni. Lo studio, avviato nel 2006, mette a confronto i cittadini di 6 nazioni del Vecchio continente (Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia e Polonia) sui grandi temi d'attualità sanitaria: qualità delle cure, prevenzione, mobilità, nuove tecnologie e invecchiamento della popolazione. A far compagnia all'Italia in questa classifica è la Germania, dove appena il 9% dei cittadini giudica "eccellente" o "molto buono" il sistema sanitario.

Ai primi posti per gradimento si piazzano invece la Francia e la Gran Bretagna, dove rispettivamente il 61% e il 60% dei cittadini giudica il proprio sistema sanitario "buono", "molto buono" o "eccellente". In Italia, rispetto al 2006, si registra un sensibile calo (-14%) della soddisfazione nei confronti delle visite mediche: quasi la metà dei cittadini (44%) esprime infatti un giudizio negativo sullo standard di cura. Migliora leggermente, al contrario, la valutazione delle cure ospedaliere: le opinioni positive (somma fra "eccellente" e "molto buono") crescono del 5% dal 2007. L'allungamento dei tempi di attesa (temuto dal 72% del campione), l'eventualità di errori medici (dal 68%) e l'insufficienza dei finanziamenti pubblici (67%) rappresentano le principali preoccupazioni. E non mancano gli italiani che cercano la qualità all'estero. Quasi 6 su 10 si dichiarano disposti ad andare oltreconfine per usufruire di cure migliori. Non solo. Fra il 2007 e il 2009, la percentuale di chi reputa la disponibilità di strutture cliniche efficienti aspetto primario nella scelta della destinazione di un viaggio passa dal 62% al 71%. Un altro aspetto emerso dall'indagine è il risvolto che la crisi economica ha sull'accesso alle cure. Secondo il Barometro, i cittadini italiani rinunciano o rimandano a "tempi migliori" le cure necessarie. La crisi economica globale che ha investito l'Europa ha rafforzato nei cittadini la convinzione che l'accesso alle cure nel proprio Paese non sia "democratico": ne sono convinti quasi la metà degli italiani (45%, +4 punti percentuali rispetto al 2007). La cattiva congiuntura economica spiega inoltre la scelta del 36% del campione di rinunciare o rimandare le cure mediche in attesa di tempi migliori. L'Italia occupa così il primo posto tra i Paesi europei più influenzati dagli effetti della recessione.

 

 

Doctornews 28 settembre 2009

 

 

 

 

 

LA SANITA’ ITALIANA E’ AL QUINDICESIMO POSTO IN EUROPA

I risultati dell'indice europeo dei consumatori stilato dall'associazione Health Consumer Powerhouse

Secondo l'indice europeo dei consumatori stilato ogni anno dall'associazione Health Consumer Powerhouse, che compie sondaggi sulla qualità percepita dai pazienti dei singoli sistemi sanitari dei paesi europei, l'Italia si piazza al quindicesimo posto.

La classifica europea vede al primo posto la sanità olandese, seguita da quella danese e da quella islandese. Il sondaggio valuta 38 indicatori di qualità divisi in sei categorie: diritti dei pazienti e informazione; salute digitale; tempi di attesa; risultati; servizi offerti e farmaceutica.

I paesi monitorati sono 33 e fra i primi dieci figurano anche la Svizzera al quinto posto, la Germania al sesto posto e la Francia al settimo. L'Italia dal canto suo guadagna una posizione rispetto al 2008, quando l'indice Ehci la collocava sedicesima.

In generale i trend indicano gli effetti positivi delle riforme sanitarie in Olanda, Irlanda e Repubblica Ceca, mentre continua il declino di Spagna, Portogallo e Grecia, e i paesi dell'Europa dell'Est sembrano scontare più degli altri gli effetti della crisi. L'Italia e' risultata assai carente sul versante della digitalizzazione della sanità, mentre sono a un buon livello i dati sulla mortalità infantile e sul numero di vittime del cancro. 

 

Sanitànews del 29 settembre 2009