|
Centro per i
diritti del malato e per il diritto alla salute |
Home * Chi siamo Cosa facciamo Per iscriversi* Documenti * FAQ * Link * Contattaci |
SSN PROMOSSO, MA NON AL SUD
Gli italiani confermano la loro
fiducia al Servizio sanitario nazionale, promosso dal 54% dei cittadini ma con
forti differenze in base alla zona di residenza
I dati citano numeri molto
variabili: Il gradimento tocca punte del 66% al Nord e 'precipita' di 20 punti
percentuali nelle regioni del Centro (46%) e ancor di più al Sud (41%). E se il
giudizio riguarda la sanità regionale, nel meridione sono oltre 7 cittadini su
10 (77%) a dichiararsi insoddisfatti: una vera voragine rispetto al
settentrione dove, al contrario, il 74% è invece soddisfatto. La sanità
pubblica, comunque, continua a essere preferita a quella privata che, invece,
piace solo a 3 concittadini su dieci. Sono questi i risultati principali
dell'indagine 'Gli italiani e il Ssn',
promossa dall'Anaao Assomed,
realizzata dalla Swg di Trieste su un campione
rappresentativo della popolazione italiana con più di 25 anni d'età e
illustrata ieri mattina a Roma. Secondo i dati presentati dai medici
ospedalieri, la fiducia sembra crescere con l'età, passando dal 42% di chi ha
meno di 35 anni al 60% di chi ne ha più di 55. Una differenza legata,
probabilmente, al maggiore utilizzo dei servizi sanitari da parte dei più
anziani. L'età influisce anche sul giudizio dei singoli servizi. Gli over 55, infatti, sono più soddisfatti della media per
quanto riguarda l'assistenza medica di base (76% contro un dato medio del 67%),
i ricoveri e l'assistenza ospedaliera (59% contro il 53%). E sono molto più
contenti della qualità delle strutture ospedaliere di quanto non lo siano gli under 35enni (53% contro 29%). In media circa la
metà degli intervistati, inoltre, giudica positivamente la sanità della propria
Regione e il servizio ospedaliero della propria città. Ma i dati evidenziano
ancora una volta il disagio dei cittadini del meridione. Si passa, infatti, da
una valutazione positiva del 74% dei residenti nel Nord ad appena il 23% di chi
sta al Sud, con ben il 77% di insoddisfatti. Diffusa insoddisfazione anche dei
cittadini del Centro (41% i 'soddisfatti') e, secondo i ricercatori, "c'è
da ritenere che le vicende della 'sanitopoli
abruzzese' e quelle sanità laziale influiscano
pesantemente sulle valutazioni dei cittadini". Per quanto riguarda il
costo delle prestazioni, 6 intervistati su 10 ritengono inadeguato ciò che offre loro il servizio sanitario rispetto a quanto pagano.
Sul dato medio, pesano le risposte dei cittadini del Sud che segnalano, ancora
una volta, il loro malcontento: la 'distanza' tra costi e prestazioni è
valutata come inadeguata da 7 intervistati su 10.
Anche al Nord, in questo caso, la quota di quanti considerano adeguati i costi
sostenuti per la sanità pubblica risulta inferiore al 50%. In ogni caso la
fiducia dei cittadini nelle strutture pubbliche appare di gran lunga maggiore -
70% pro pubblico, a fronte del 30% pro privato - che per quelle private. Ed è
opinione diffusa che i medici presenti negli ospedali pubblici siano preparati,
e spesso lo siano di più rispetto a quelli che operano nelle cliniche private.
Bene le cure,
male vitto e igiene
I pazienti
italiani apprezzano i medici e il personale ospedaliero, promossi dal 70% dei
cittadini che sono stati assistiti personalmente o hanno avuto familiari
ricoverati. Gradimento alto soprattutto al Nord (80%) ma anche al Centro (63%)
e al Sud (60%). Giudizio positivo anche sulla qualità delle cure e delle
prestazioni offerte da queste strutture sanitarie, giudicata soddisfacente dal
72% degli intervistati. Con le solite differenze tra Nord (82%), Centro (68%) e
Sud (57%). Meno graditi invece il vitto, l'organizzazione, il comfort, l'igiene
e l'informazione, seppure le percentuali di cittadini soddisfatti non scende mai al di sotto del 50%. Più penalizzati, anche
in questo caso gli ospedali meridionali con giudizi negativi superiori alla
media. Sono alcuni dati dell'indagine promossa dal sindacato dei medici
ospedalieri Anaao Assomed, 'Gli italiani e il Ssn',
realizzata dalla Swg di Trieste su un campione
rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 25 anni. La
ricerca è stata illustrata ieri mattina a Roma. L'ospedale pubblico resta,
secondo i dati, il punto di riferimento per gli assistiti che lo hanno
utilizzato. Ma è un pilastro dell'assistenza anche per tutti gli altri
cittadini: tra i servizi socio-sanitari a cui, secondo il campione, il Governo
dovrebbe prestare più attenzione si collocano ai primi posti, con la stessa
percentuale, l'assistenza agli anziani, le cure domiciliari e l'assistenza
ospedaliera. Per quanto riguarda poi la soddisfazione dei cittadini per i
singoli servizi del Ssn, si
registrano, in media, buone percentuali di gradimento per l'assistenza medica
di base su tutto il territorio nazionale (67%). Alto ovunque, invece, il
livello di insoddisfazione (88%) per le liste d'attesa. Strutture, ricoveri e
assistenza ospedaliera - se si considera il campione generale - soddisfano in
media il 53% degli italiani, con un divario enorme tra Nord (69%) e Sud (33%).
Anche per il pronto soccorso, gradito in media dal 46% dei cittadini, emerge
una differenza di più di 20 punti percentuali fra i più soddisfatti cittadini
settentrionali e i più scontenti meridionali.
Doctornews 17 gennaio 2009