EL CENTRO PARA LOS DERECHOS DEL ENFERMO Y PARA
EL DERECHO DE LA SALUD es una Asociación de Voluntariado, sin fines de lucro,
inscripta en el Registro de la Región Véneto L.R. 40/93) con el N° VR156.
Todos sus operadores desempeñan sus funciones en
forma totalmente gratuita. A pesar de ello, los altos costes de dirección de
las actividades (teléfono, papelería, gastos condominiales, etc.), nos obligan
a solicitar la .
El Centro se ocupa, esencialmente, de la defensa
de los derechos de los ciudadanos en el ámbito sanitario, utilizando como
medios prevalecientes:
·
la
divulgación de información para el acceso a los servicios sanitarios por parte de los ciudadanos
·
la asistencia en los trámites burocráticos sanitarios
·
el asesoramiento legal (gratuito) proporcionado por un
abogado especializado en jurisprudencia sanitaria.
·
la asistencia legal convenida (reservada a los Socios)
·
la asistencia para la solicitud de indemnización
prevista por la ley 210/92, por daños causados por transfusiones o vacunación
·
la asistencia en las cuestiones de solicitud de pago a
familiares de las pensiones en las RSA psiquiátricas, por parte de las
Instituciones
·
la asistencia en el procedimiento de rechazo del alta
hospitalario de ancianos enfermos crónicos no autosuficientes
Campaña
de afiliación 2004
20 Euros para los Socios Ordinarios, más de 20 Euros para los Socios Contribuyentes
Las contribuciones hasta 1500 euros se
descuentan del impuesto IRPEF.
El depósito se puede realizar utilizando la
Cuenta Corriente Postal n° 13311378, a nombre del
Centro per i diritti del malato e per il diritto alla salute
Intramoenia, la Liguria cancella Riforma Bindi: per i primari
libera professione fuori dagli ospedali La libera professione intramuraria non
è il rimedio per valorizzare l'ospedale pubblico né per abbattere le liste
d'attesa: lo ha deciso la "rossa" della
Liguria cancellando 16 anni di Riforma Bindi e concedendo agli oltre 300
primari ospedalieri la possibilità di svolgere l'attività privata "extramoenia". Niente più affitti pagati all'ente ospedaliero; invece,
beninteso se si è apicali, finito l'orario di lavoro si può visitare ed operare
fuori: lo prevede una legge approvata in consiglio regionale che ha spaccato il
Pd, con il governatore Claudio Burlando e la candidata alla successione Raffaella
Paita tra gli innovatori, e l'assessore alla
Salute Claudio Montaldo -presidente del
comitato di settore che prepara convenzioni e contratti nazionali - tra i
"bindiani". Per la vigenza ci vorranno due
mesi ma Valter Ferrando, presidente commissione sanità ligure, Pd anche
lui, è convinto che le nuove norme potranno invertire una tendenza fin qui
fallimentare. « Per fortuna la Balduzzi contiene anche
l'antidoto. «Lascia libere le regioni di imporre o meno
l'esclusiva sui medici apicali. Il cambiamento permetterà alla nostra sanità di
essere più attrattiva». Beninteso, «resta l'obbligo di esclusiva per i capi
dipartimento che compongono i collegi di direzione,
dotati di responsabilità amministrativa. Inoltre, chi sceglie l'extramoenia rinuncerà ai mille euro
mensili d'indennità di esclusiva che saranno girati ai
giovani cui, causa scarsità di risorse, non è stato concesso di accedere ai
fondi di risultato dopo la verifica del 5° anno». Per
Ferrando l'obiettivo finale resta scalfire liste d'attesa tra le più lunghe
d'Italia. «Penso al mio amico che per una protesi d'anca deve aspettare
un anno ma grazie al collega emigrato che tiene lo
studio Genova potrà operarsi a Milano tra un mese. Certo deve portargli
l'ecodoppler e qui ci si mettono sei mesi, ma ad Alessandria la clinica gli fa l'esame domani. Se invertiremo la tendenza e i pazienti
liguri torneranno a noi, dovremo rinforzare con nuovo personale i reparti di
eccellenza come chirurgia ortopedica ed oculistica ai
quali i tagli lineari hanno fatto gravi danni». Mauro Miserendino Doctornews 19
febbraio 2015